Possibile che pagando solo 250 euro si possa beneficiare di un ricavo di 400-600 euro l’anno?

In effetti l’esborso della quota permette di diventare solo socio della cooperativa, mentre il ricavo dell’utile prevede la ulteriore sottoscrizione di una garanzia chirografaria presso la banca finanziatrice dell’impianto, pari al valore dell’impianto suddiviso per le quote (spicchi) in cui è stato suddiviso. Ad esempio, se un impianto costa 60 mila euro e si producono 20 kw il costo pro quota (3 kw) è di 9 mila euro. Significa che il socio che intende beneficiare del risultato economico della cooperativa deve sottoscrivere alla banca la sua quota parte di garanzia per l’importo di 9 mila euro. Tale garanzia è stata convenzionata in chirografaria, pro quota e non solidale. Significa che ogni socio che intende beneficiare del risultato economico dalla vendita dell’energia elettrica prodotta dall’impianto, garantisce la sua quota di impianto e solo la sua. Ogni socio garantirà la propria quota la cui somma complessiva garantisce alla banca la copertura totale del mutuo. La garanzia chirografaria non costituisce pegno reale (ipoteca) o esborso di denaro. E’ come quando si acquista un’auto a rate e si sottoscrive il contratto con una finanziaria. Si sottoscrive e si porta a casa l’auto che poi si pagherà a rate. Nel nostro caso si sottoscrive il contratto, si porta a casa l’impianto e le rate ce le versa il GSE mediante il contributo previsto dal Conto Energia. Il mutuo dura 15 anni e fino ad allora il contributo erogato dal GSE verrà versato nel conto corrente appositamente aperto presso la banca finanziatrice che preleverà gli importi corrispondenti alle rate concordate nel momento della loro scadenza e per tutto il periodo del mutuo.