Riqualificazione energetica dei fabbricati

Qualunque edificio per il suo funzionamento necessita di energia.

Tutti gli edifici usano energia elettrica e termica. Per il consumo di energia elettrica ci abbiamo già pensato con la COOPERATIVA, azzerando o quantomeno abbattendo il costo della bolletta ENEL. Per l’energia termica dobbiamo utilizzare tipi di combustibile presenti nel mercato. Dai classici GASOLIO, GPL e METANO stiamo passando ai più moderni PELLETS, BIOMASSE in genere e per ultimo le POMPE DI CALORE. Qualunque tipo di combustibile venga usato, occorre pagarne l’acquisto per cui in questo momento è necessario propendere verso il risparmio energetico.

Un edificio consuma più combustibile quanto meno è isolato per cui andremo a definire che un edificio ha un suo valore di mercato in base, oltre la sua vetustà, al consumo che esso necessita per il suo utilizzo. E’ un concetto nuovo che sta entrando nell’ordine mentale delle persone, per il fatto che, più della bolletta ENEL, pesa la bolletta del gas o altro combustibile.

Riqualificare energeticamente un edificio, significa attuare delle opere al fine di rendere meno disperdente in calore necessario per il suo sfruttamento. Se un edificio è in classe “A” si spendono pochissimi soldi per riscaldarlo mentre se è in classe “H” occorrono molti soldi per scaldarlo. Le classi degli edifici aumentano con l’aumentare della loro dispersione.

L’Europa ha stabilito che entro il 2020 dovremo ridurre del 20% le emissioni di CO2 per cui non solo per produrre energia elettrica ma anche e soprattutto per risparmiare calore.

Il GSE ha stabilito che chi realizza un impianto fotovoltaico e interviene nella riqualificazione energetica viene premiato con una tariffa sulla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile pari al 50% del risparmio di calore dell’edificio. Se, ad esempio, intervengo isolando il tetto dell’edificio dove voglio installare un impianto fotovoltaico, con un materassino di lana di vetro dello spessore di cm. 20 ottenendo un riqualificazione del 40% del consumo di calore, il GSE mi riconosce un premio incentivante pari al 50% del risparmio, ovvero del 20% sulla tariffa del Conto Energia. Un impianto integrato da 3 kW con tariffa 0,470 euro aumenta, con la riqualificazione energetica sopra indicata (20%) di euro 0,094 portando la tariffa a 0,564 euro/kwh. Significa che ogni kilowattora di energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico viene assoggettato alla tariffa complessiva di 0,564 €/kwh. Più è grande l’impianto (e perciò più energia elettrica produce) più vi è interesse a riqualificare un edificio. Inoltre se volessimo addirittura coibentate anche le pareti, il premio incentivante sarebbe raddoppiato fino ad un massimo del 30%.

Occorre fare molta attenzione alle tipologie di intervento riqualificanti in un edificio da ristrutturare, in quanto ottenere una riqualificazione oltre il 60% non è beneficiante per il Conto Energia, ed allora è necessario fare delle scelte. Ad esempio si può chiedere l’incentivazione sul Conto Energia al GSE per il cappotto e il tetto, mentre si può sfruttare la detrazione del 55% per caldaia, finestre e altre apparecchiature costose.

Il premio incentivante del GSE non è compatibile con altre forme di sgravio fiscale, ma una attenta analisi degli investimenti comporta l’attuazione del massimo rendimento energetico con il massimo della detrazione o premio incentivante per un complessivo massimo risparmio. E’ importante scegliere un tecnico preparato su questa materia che vi indichi la strada migliore da seguire.

Infatti è preferibile, per determinate tipologie di riqualificazione, utilizzare la detrazione del 55% mentre per altre è preferibile il premio incentivante del GSE in quanto tale premio viene erogato per 20 anni, mentre il 55% si detrae al massimo in 5 anni.

La Cooperativa utilizza la forma del premio incentivante del Conto Energia per andare ad aumentare il ristorno ai soci, dando, al proprietario del tetto, un beneficio termico praticamente gratis. Inoltre il proprietario beneficia del risparmio di combustibile e ottiene l’ATTESTATO di QUALIFICAZIONE ENERGETICA dell’edificio che gli consente di ottenere un valore monetario aggiunto al valore dell’immobile.

Gli edifici maggiormente interessanti ai fini dell’ottenimento del premio incentivante sono quelli che hanno una maggiore dispersione termica, perciò edifici degli anni 70-90. I fabbricati recenti possono beneficiare del premio incentivante con l’esecuzione del cappotto esterno ma è economicamente conveniente solo per superfici limitate, oppure con un grande impianto fotovoltaico.

La cooperativa proporrà al socio cedente il tetto la formula più conveniente per i soci, e per lo stesso proprietario.

E’ possibile beneficiare del premio incentivante solamente con la forma dello “scambio sul posto” per cui la cooperativa si deve intestare l’utenza elettrica. In questo caso provvede al pagamento della bolletta consumata dal proprietario detraendone i costi dal ristorno o dall’affitto che paga per l’uso del tetto.

Dal 1° gennaio, con la riduzione delle tariffe del Conto Energia del 22%, saranno meno convenienti gli impianti fotovoltaici sui tetti a meno che non si intervenga con la bonifica dell’amianto (+10%) e con la riqualificazione energetica (da +10% a +30%). Ma per i proprietari anche solo l’investimento è conveniente in quanto non spenderanno nulla o quasi per tali interventi.

L’unico handicap per il proprietario è che il prezzo dell’affitto pagato per l’uso del tetto passa da 3 €/mq. a 1,5 €/mq. rimanendo inalterati tutti gli altri benefici quali la manutenzione e l’assicurazione ventennale oltre il risparmio del gas (che non è poco) e l’Attestato di qualificazione energetica.

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